Lettera di Ringraziamenti

Ceremonia Speciale di Consegna dei Premi Internazionale “L’Essere Armonia”VI EDIZIONE 2020-21 – ASSISI – 21 MARZO 2021
Raccolta antologica

Presidente del Premio

Hafez Haidar

Presidente della Giuria

Luciano Pellegrini

Giuria:

Piero Calmanti

Loretta Cellini

Caterina Guttadauro La Brasca

Aurora Marcillo

Goffredo Palmerini

Assunta Spedicato

Premiati

1° Classificato Stefano Baldinu (S. Pietro in casale – BO)

Dentro al silenzio di un altro universo (Arturo e l’alzheimer)

2° Classificato Franca Donà (Cigliano – VC)

Ho visto piangere le rose.

3° Classificato

Pietro Catalano (Roma)

L’aria blu

Premio della Giuria Franco Donatini (Pisa) E tornerà settembre

Premio del Presidente

Angie Patti (Milazzo – ME)

Di padre in figlio

Premio del Presidente della Giuria

Anna Maria Deodato (Palmi – RC)

Ti rimango accanto

Premi speciale:

Rodolfo Andrei (Roma) Un muro così alto

Elvio Angeletti (Marzocca, Senigallia, AN) Case bianche (ricordi di un soldato in guerra)

Stefania Angela Bianchi (Borgo Ticino – NO) Il guardiano del faro

Lorenzo Spurio (Jesi – MC)

Stanza 12

Luca Vittozzi (Roma) Le arance

Menzione speciale

Roberta Borgianni (Follonica – GR)

Il mio coniglio profuma di biscotto

Alessandra Bucci (Martinsicuro – TE)

Abito la fugace vita

Sergio Camellini (Modena)

Male, perché esisti?

Nadia Campanelli (Ome – BS)

Cade silenzio

Paolo Dell’Aversana (Salsomaggiore Terne – PR) Pietra

Elisabetta Liberatore (Pratola Peligna – AQ)

Nell’inverso delle cose che contano

MENZIONE D’ONORE

Angela Arbia (Lissano -TA)

Diversamente abile

Sergio D’Angelo (Chiaramonte Gulfi – RG)

E tu non c’eri

Vito Massimo Massa (Bari)

Scenderà sera sopra Gaza

Giuseppe Mazzantini (Navacchio-Cascina – PI)

Aylan

Ringrazio gli Organizzatori del Premio Internazionale di Poesia… innanzitutto al nostro amatissimo Prof. Hafez Haidar Presidente del Premio, e il Presidente Giuria Prof. Luciano Pellegrini, per avermi voluta nella Giuria del Premio di ASSISI “L’ESSERE ARMONIA…” evento Culturale della Prestigiosa “CAMERATA DEI POETI” di Firenze.

Mi sento immensamente onorata, di essere la  destinataria di questo riconoscimento, come “Promotrice Culturale” Il Compito stato  e ha raggiunto il fascino dell’anima, alla luce di ogni parola esaminata, studiata e letta attentamente posso dire che ogni partecipante al concorso ha provato a dare il meglio di sé: chi si è cimentato nella scrittura di veri e propri sonetti, chi ha provato con i versi liberi e sciolti, chi ha utilizzato parole arcaiche e chi le figure retoriche che non hanno lasciato poco stupita la giuria: vedere un così ampio raggio di argomenti, di scritture e di modi di esprimersi sicuramente fa avere fiducia nella poesia che, pur parlando anche delle cose più basse, si eleva per il solo fatto di essere tale.

Le parole più belle sono quelle semplici e quelle che lasciano un segno: ricordare, anche a distanza, i sentimenti che delle parole hanno fatto provare è indice di grande destrezza nell’arte di saper toccare i sentimenti umani.

Le poesie delicate, quelle gridate, quelle di denuncia, quelle religiose, quelle tremende e che riportano la realtà dei fatti sono tutte state lette e pensate come corpi che uscivano da un’incubatrice in cui sicuramente sono state prima di essere partorite così com’erano. Alcune hanno toccato corde profonde, di dolore, di amore, ma tutte hanno saputo risvegliare la volontà di leggerne ancora, di approfondire, di conoscere e di conoscersi, atto conclusivo del percorso di scrittura, e riconoscersi, atto culminante del percorso di lettura.

Farsi leggere non è sempre facile. Ci vuole autostima, un po’ di sfacciataggine e soprattutto tanto coraggio, perché spessissimo la poesia mette a nudo chi siamo e in queste poesie molte anime si sono mostrate, da quelle più spavalde a quelle più timide e timorose; tutte quante, però, si sono presentate, si sono fatte vedere e hanno salutato con tale finezza che è stato difficile scegliere le finali, ancora più difficile dare loro un voto, come se questo potesse racchiudere il messaggio dell’autore in qualche modo, o potesse classificarlo. Ahimè, però, come ho anche letto, la società è questa e spesso bisogna seguirne le regole, anche se sotto sotto si spera…che questi numeri non ci invadano la vita.

Questo percorso ha comunque lasciato una scia di bellezza che spesso solo la poesia sa portare, specialmente in questi momenti bui: andrà tutto bene, recitava una; va tutto bene, un’altra ancora: fuor di contesto queste parole sembrano riferirsi sempre al periodo di pandemia che, come ho letto, ha destato molta preoccupazione eppure tanta ispirazione ha fornito; però queste parole bisognerebbe pronunciarle sempre, sia nelle poesie negative che in quelle positive. Va tutto bene, è stato tutto bello. Desidero concludere rinnovando il mio più sentito ringraziamento dal profondo del cuore con questa frase:

La poesia porta sempre bellezza e gentilezza, è quello di cui abbiamo bisogno, in fondo.

Aurora Marcillo