Lorena è nata a Milano il 3 ottobre 1970; ha conseguito la maturità presso il Liceo Artistico e da vent’anni è una pubblicitaria freelance. Nel 2018 ha creato il suo progetto turistico, culturale e artistico VACANZEINARTE che coinvolge alloggi, case vacanze sui navigli di Milano dedicati agli artisti Alda Merini, Andrea G. Pinketts ed Aida Cooper. È autrice del libro AMICHE DEL CACTUS scritto a quattro mani con Diletta Dalla Casa, con prefazione a cura di Alessandra Comazzi e recensione del Maestro Pupi Avati. Il libro è stato presentato due volte (nel 2014 e 2015) al salone internazionale del libro di Torino.

Se potesse definirsi con una frase, quale sarebbe?

Mi definirei così:

Ascolto silenzi urlati

tocco silenzi dorati.

Riverso in versi parole, carezze per l’anima.

Cos’è per lei la gentilezza?

Penso che la gentilezza sia una carezza universale, un vero e proprio inno, un mantra rigenerante per il nostro occhio interiore, così inaridito dall’orrore che da tempo il mondo presenta a tutti noi in formato virulento e invisibile, come fosse il tragico risultato del nostro viver come bruti, della nostra alterigia, del nostro visibile disprezzo per la vita che manifestiamo con le transazioni finanziarie nei paradisi fiscali, con le tonnellate di plastica che galleggiano eternamente sulle onde dell’oceano, con il sangue innocente versato in onore del fanatismo.  Bellezza, poesia e gentilezza suonano come fossero formule magiche, ci appaiono alla pari di un’oasi nel deserto perché l’arte, la cultura e la bellezza ci aiutano a vivere meglio. Anzi: sono l’essenza della vita stessa. Il resto è solo sopravvivenza.

Secondo lei è il momento giusto per aspirare alla gentilezza?

Ne abbiamo bisogno soprattutto in questo momento storico e drammatico. La mia poesia dal titolo Universo parla proprio di questo: oggi più che mai ne abbiamo bisogno ci sono anime schiacciate da una vita immobile in attesa di un domani dove possiamo rivestirci d’azzurro. Ricordandoci sempre che vivere è ora. Nell’attimo c’è la vita.

Aurora Marcillo

Entrevista con Lorena Silvia Sambruna

Lorena nació en Milán el 3 de octubre de 1970; se graduó en el Liceo Artistico y ha sido artista publicitaria independiente durante veinte años. En 2018 ha creó su proyecto turístico, cultural y artístico VACANZEINARTE que implica alojamiento, casas de vacaciones en los canales de Milán dedicados a los artistas Alda Merini, Andrea G. Pinketts y Aida Cooper.  Es autora del libro AMICHE DEL CACTUS escrito a cuatro manos con Diletta Dalla Casa, con un prefacio de Alessandra Comazzi y una reseña del Maestro Pupi Avati. El libro ha sido presentado dos veces (en 2014 y 2015) en la Feria Internacional del Libro de Turín.

Si pudieras definirte con una frase, ¿cuál sería?

Me definiría así:

Escuchar silencios gritados

tocar silencios dorados.

Vertido en palabras de verso, caricias para el alma.

¿Qué es la amabilidad para ti?

Creo que la bondad es una caricia universal, un verdadero himno, un mantra regenerador para nuestro ojo interior, tan atormentado por el horror que el mundo nos ha presentado durante mucho tiempo a todos en un formato virulento e invisible, como si fuera el trágico resultado de nuestra vida como horrenda, el desprecio por la vida que manifestamos con las transacciones financieras en paraísos fiscales con las toneladas de plástico flotando eternamente sobre las olas del océano, con sangre inocente derramada en honor al fanatismo.

Belleza, poesía y amabilidad suenan como fórmulas mágicas, se nos parecen a la par de un oasis en el desierto porque el arte, la cultura y la belleza nos ayudan a vivir mejor. Al contrario: son la esencia de la vida misma. El resto es solo supervivencia.

¿Crees que este es el momento adecuado para aspirar a la bondad?

Lo necesitamos especialmente en este momento histórico y dramático. Mi poema titulado Universo habla de esto: hoy más que nunca lo necesitamos existen almas agobiadas por una vida inmóvil esperando en un mañana vestido de azul. Creo que deberíamos recordar siempre que hoy es tiempo de vivir, es ahora que tenemos vida, no mañana.