Guardando le impronte che stiamo lasciando – Giappone è il titolo di questo libro, un progetto che ha raggiunto numerosi paesi attraverso pubblicazioni con lo stesso nome.
Questo libro raccoglie storie vere di persone che, mosse dall’amore verso gli altri, condividono le loro esperienze di vita senza aspettarsi alcuna ricompensa economica. Il loro unico obiettivo è servire da esempio e ricordarci che, nonostante le difficoltà, se si decide di andare avanti, si può fare.
Anche senza aver affrontato grandi problemi, prendere buone decisioni ci porta a realizzare i nostri sogni più desiderati. Guardando le Orme che Lasciamo cerca di ispirare le nuove generazioni con questi esempi di vita.
Questo progetto attribuisce un’importanza fondamentale all’infanzia e alla gioventù. Ci sentiamo benedetti di avere in questo libro la partecipazione di Leonardo Daichi Escobedo Martínez, un bambino di 10 anni con grande sensibilità. Ascoltando sua madre parlare del progetto, Leonardo ha voluto partecipare e darà il benvenuto alla delegazione che arriva in Giappone per questo evento, così come agli invitati. Lo farà nella sua lingua madre, il giapponese, per la quale si è preparato con molto affetto e dedizione.
Mi chiamo Carmen Ponce Musayón e voglio ringraziare, in primo luogo, Dio per aver messo sul mio cammino questo meraviglioso progetto di Guardando le impronte che stiamo lasciando.
Ringrazio anche la sua presidente, Aurora Marcillo, per avermi dato l’opportunità di essere la coordinatrice dell’evento in questo bellissimo paese che è il Giappone. Aurora è una donna forte e determinata, con grandi sogni. Lei lotta e persiste fino a realizzarli, e Guardando le impronte che stiamo lasciando è uno di questi sogni. Il suo obiettivo è collaborare con un piccolo contributo per rendere il mondo migliore, recuperando valori come la lealtà e l’amore verso gli altri, e tendendo la mano al prossimo con il semplice desiderio di aiutare. Grazie, Aurora, per aver avuto fiducia in me.
Voglio anche esprimere il mio ringraziamento con tutto il mio amore a mia figlia, Yanina Martínez Ponce. Dal primo momento in cui le ho parlato della possibilità di realizzare questo progetto in Giappone, non ha esitato a dirmi: «Mamma, conta su di me, hai tutto il mio supporto. So che il progetto è meraviglioso e so quanto sarai felice che si realizzi qui in Giappone.» Senza il suo supporto, non sarebbe stato possibile realizzarlo, dato che io vivo in Belgio e lei in Giappone. Grazie, cara figlia, per avermi sostenuto in ogni momento senza risparmiare sforzi.
Carmen Ponce Musayón
Aurora Marcillo
«Chi dà dimentica, chi riceve deve ricordare.»
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